Last Updated on 31 Agosto 2019 by Eleonora Bolsi
La Dieta Paleo? Non così sana se mandata avanti sul lungo termine.
E’ quanto rivela il primo studio che analizza l’efficacia della celebre dieta Paleo in un anno intero di osservazione, su un gruppo di partecipanti divisi in due gruppi.
Chi seguiva una dieta strettamente Paleo (niente cereali, formaggi e latticini e legumi) e chi invece seguiva una dieta Pseudo Paleo (una porzione di cereali al giorno, in genere riso, o di latticini/formaggi).
I 44 partecipanti allo studio, tutti adulti, non erano fumatori e non assumevano farmaci, cose che potevano compromettere i risultati dello studio. Durante lo studio hanno fornito campioni fecali, di urine e di sangue ogni tre giorni per un anno. I risultati hanno stupito i ricercatori.
In entrambi i gruppi c’erano delle anomalie a livello intestinale.
DIETA PALEO CONTROINDICAZIONI SUL LUNGO TERMINE
COSA DICE IL PRIMO STUDIO CHE ANALIZZA GLI EFFETTI DELLA DIETA
Lo studio, condotto dalla Edith Cowan University, ha infatti dimostrato che chi segue una dieta Paleo per un anno subisce delle variazioni significative a livello intestinale.
In particolare, lo scarso introito di cibi contenenti amido resistente e di alcune fibre potrebbe essere il motivo per cui nella flora intestinale di tutti i partecipanti sono stati rilevati livelli troppo alti di TMAO nel siero.
DIETA PALEO CONTROINDICAZIONI: RISCHIO DI ATEROSCLEROSI
Il TMAO è un metabolita intestinale che è positivamente correlato al rischio cardiovascolare e che deriva dall’ingestione di colina, lecitina e carnitina. Sebbene la colina sia un nutriente importante nella dieta, alti livelli di colina, che si trova nelle carni rosse e nelle uova, porta a maggiori livelli sierici di TMAO (trimetilammina-N-ossido) così come la lecitina (dal tuorlo) e la carnitina.
Il consumo di cereali e in generale amidi sembra mitigare questa trasformazione, tanto che i maggiori livelli di TMAO si sono ritrovati nei campioni del gruppo che seguiva una dieta strettamente Paleo, ma in misura leggermente minore, sebbene ancora rischiosa, nel gruppo Pseudo Paleo, quello che consumava riso o patate almeno una volta al giorno.
Precedenti studi avevano riscontrato nel TMAO un fattore di rischio cardiovascolare, perché agisce sulle piastrine aumentando il rischio di trombosi e cardiopatia ischemica. Favorirebbe insomma l’aterosclerosi, promuovendo l’accumulo di cellule schiumose nelle arterie.
Approfondimenti.
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