Last Updated on 29 Ottobre 2015 by Eleonora Bolsi
Dopo l’allarme che si è creato riguardo le dichiarazioni e le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, moltissime persone cercano di capire se sia possibile mangiare carne senza correre rischi per la salute, e quanta carne mangiare.
Per sapere tutto sull’associazione tra carni, carni lavorate e le linee guida dell’OMS vi rimando intanto a questo articolo, che può arginare un poco le vostre preoccupazioni al riguardo. Cercherò di fare un discorso non solo sulla quantità considerata sicura, ma anche sulla qualità, e come parametro utilizzerò le raccomandazioni dei medici e la dieta mediterranea come piano dietetico di riferimento.
QUANTA CARNE MANGIARE? E QUANTI SALUMI?
Quanta carne mangiare? Si può mangiare fino a 300 grammi di carne rossa alla settimana, ovvero all’incirca 1-2 porzioni, considerando i tagli medi di bistecche o hamburger (circa 200 gr) e fettine (100 gr). Di salumi se ne possono consumare in tutto una cinquantina di grammi a settimana.
CHE TIPO DI CARNI ROSSE PREDILIGERE?
Ci sono due considerazioni da fare per chi vuole mangiare carne rossa con un occhio alla salute. Moltissime persone, soprattutto dopo l’avvento di alcuni regimi dietetici tipo Paleodieta o Whole Diet, dove si raccomanda di tornare a un cibo naturale e non trattato industrialmente, si sono interessante anche in Italia all’allevamento locale e al fenomeno del grass-fed animal, ovvero degli animali alimentati a erba. Spesso sugli stessi animali viene non solo garantito il pascolo, ma anche condizioni di vita diverse dall’allevamento intensivo. Per quale motivo si ritengono gli animali grass-fed, ovvero alimentati ad erba, più sani di quelli alimentati a cereali (grain-fed)? Il discorso è complesso, lo sintetizzo qui: gli animali trattati a cereali possono avere nelle carni un contenuto più alto di acidi grassi polinsaturi, inoltre subiscono gli effetti di una alimentazione errata, quella a cereali, quando si tratta di animali erbivori. E’ difficile per l’animale di grossa taglia, ma il maiale alimentato a soia e mais, per dire, avrà senza dubbio un maggiore contenuto di acidi grassi polinsaturi nelle sue carni e problemi di fegato tali da ripercuotersi nella qualità della carne.
Nel dubbio, preferite il manzo al posto del maiale e cercate di informarvi dal vostro macellaio di fiducia.
Diciamo che l’eccesso di acidi grassi polinsaturi, ovvero uno squilibrio del rapporto acidi grassi omega6/3 è tipico delle diete moderne, ed è legato al rischio di salute cardiovascolare secondo alcuni esperti. L’eccesso di acidi grassi omega 6, che in misura limitata sono protettivi per la salute cardiovascolare, diventa esso stesso un problema per la salute. In parte questo si spiega con la loro facilità all’irrancidimento. Per saperne di più, cercate in rete la storia del “paradosso israeliano”. (segue a pagina due)